Oltre ai noti benefici legati all'alimentazione dei neonati con latte materno, i ricercatori del Duke University Medical Center, negli U.S., hanno trovato che è
l'unico a possedere una proprietà che lo rende migliore nel
proteggere il bambino da infezioni e malattie.

I risultati dello studio, pubblicati sul numero di agosto 2012 del giornale Current Nutrition & Food Science, dimostrano che il latte materno porta alla creazione di una flora batterica intestinale diversa e molto più efficace di quella che si crea quando si alimentano i neonati con le varie formule sostitutive. Vi è proprio una differenza nelle colonie batteriche dell'apparato digerente che permette una migliore gestione dei nutrienti ed un
migliore sviluppo del sistema immunitario.
Secondo William Parker, PhD, professore associato di chirurgia alla Duke University, questo è il primo studio che approfondisce il rapporto tra la nutrizione del neonato e lo sviluppo della flora batterica compresi i meccanismi che portano il latte materno ad essere meglio delle diverse formule sostitutive.
In effetti solo il latte materno sembra promuovere la formazione di quei biofilm batterici che porteranno allo sviluppo più equilibrato.
Precedenti studi hanno dimostrato che il latte materno abbassa l'incidenza di diarrea,
influenza ed infezioni respiratorie durante l'infanzia proteggendolo contro un successivo sviluppo di allergie, diabete di tipo 1, sclerosi multipla ed altre malattie.
Con l'avanzare delle scoperte è cresciuto il peso dato alla prima alimentazione infantile in funzione della benefica flora batterica.
Nel loro studio
i ricercatori della Duke University hanno fatto crescere dei batteri selezionati in campioni di latte materno e di formule sostitutive opportunamente preparati.
I prodotti sostitutivi sono stati scelti tra i marchi più diffusi sul mercato, sia a base di latte che di soia.
Mentre con il latte materno i batteri si sono moltiplicati fino a formare delle sottili pellicole di biofilm aderenti, in modo da formare una barriere nei confronti dei patogeni e delle infezioni, lo stesso non è avvenuto con gli altri campioni.
I batteri si sono si sviluppati ma senza aggregarsi tra loro, e quindi, senza formare l'importante biofilm protettivo. In pratica, sono cresciuti, ma in modo individuale, singolarmente.
I risultati dello studio potranno
ora rappresentare una base di lavoro per cercare di portare i prodotti sostitutivi ad essere il più simili possibile al
latte materno, in modo da poterlo rimpiazzare meglio quando questo non fosse disponibile.
Altri autori dello studio sono Angela Q. Zhang, S.Y. Ryan Lee, Melat Truneh e Mary Lou
Everett.
Per saperne di più
Duke University Health System
( MDN )
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