Il
governo americano ha revocato la legge che fissava
limiti severi per le sostanze tossiche disciolte
nell'acqua destinata alle case degli americani.
L'agenzia per la protezione dell'Ambiente (Epa) ha
improvvisamente revocato la riduzione dei limiti
accettabili di arsenico nell'acqua potabile, decisa
da Bill Clinton il giorno prima di lasciare la Casa
Bianca nell'ambito di un pacchetto di misure
ambientali. Una retromarcia gravissima, tanto più
che da oltre 10 anni i gruppi ambientalisti
americani denunciano i rischi di cancro ed altre
malattie legati alla presenza di troppo alte
concentrazioni di arsenico.
Il colpo di spugna è stato firmato da Christine Todd
Whitman, la responsabile dell'Epa, che la scorsa
settimana aveva dovuto far buon viso a cattivo gioco
rispetto al dietrofront di Bush su Kyoto. Identica
la motivazione: ''non c'è consenso scientifico su un
particolare livello" di arsenico nell'acqua
potabile. E questo, per l'amministrazione Bush, non
è sufficiente a giustificare i costi elevati che le
aziende dovrebbero sostenere per ridurre dell'80% i
limiti di veleni nell'acqua.
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