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In battello da Locarno a Milano

 

Una via navigabile da Locarno a Milano: è questo il progetto, presentato di recente ad Arona (NO), che prenderà via grazie a uno stanziamento di fondi europei 'Interreg' Italia-Svizzera 2000-2006. Dal territorio elvetico si potrà arrivare in Lombardia seguendo la grande "strada d'acqua" (in tutto 135 km) che, partendo dall'estremità nord del Lago Maggiore e attraversandolo interamente, scenderà fino a Sesto Calende, imboccherà il primo tratto sub-lacuale del Ticino e di qui la rete dei Navigli lombardi per congiungersi al Naviglio Industriale e poi percorrere il Naviglio Grande fino al centro di Milano.
Il progetto - ha un grande valore storico: ripristina la "strada d'acqua" che anticamente collegava le piemontesi cave di Baveno (VB) e della Val d'Ossola ai cantieri della fabbrica del Duomo di Milano e che univa, come via di trasporto lento ma affidabile, le cascine e i borghi dell'alta pianura lombarda. 
Ha anche un grande potenziale economico e turistico, però, perché metterà in rete la navigazione di linea del Verbano con la riscoperta turistica degli antichi Navigli e del Parco Naturale del Ticino, importando anche in Italia quel "turismo dei canali" già popolare in altri paesi europei (per esempio in Francia e in Germania).
Per ora resta soltanto un sogno, quello di prendere il battello a Locarno e sbarcare in pieno centro nella città meneghina. Ma è un sogno destinato a diventare realtà entro pochi anni, dopo l'avvio della fase di progettazione (da concludersi entro marzo 2003) e realizzazione dei lavori (entro gennaio 2005). 
Le opere da realizzare sono numerose e impegnative. Con la prima tranche di finanziamenti, integrati da risorse proprie per una spesa totale di 130.000 euro, il Piemonte si impegnerà nella costruzione di una "conca navigabile" che permetterà di superare lo sbarramento di Porto Torre, nel territorio di Novara. 
La Lombardia, con un co-finanziamento per 909.000 euro e una convenzione con il Consorzio del Ticino, progetterà un'analoga "conca" alla Miorina, nel Varesotto. Dal canto suo, la Svizzera si occuperà della valorizzazione turistica dell'intera idrovia, con uno studio che sarà affidato all'Istituto di management turistico di Bellinzona. 
Dalle cave del Piemonte al Duomo di Milano, sui battelli ad ufo
Il Duomo di Milano fu interamente costruito grazie ad una cava di marmo piemontese: quella in località Condoglia di Mergozzo (VB), tuttora gestita dall'Antica Fabbrica del Duomo (che resta l'unico destinatario della sua produzione). Ad essa fa capo anche la curiosa origine storica di un'espressione che continuiamo ad utilizzare da secoli: "ad ufo", cioè gratis. 
Nel Medio Evo i blocchi di marmo venivano portati giù da Condoglia, che si trova sulla montagna prospiciente il lago di Mergozzo, e caricati sui battelli per giungere a Milano attraverso la navigazione fluviale lungo il Ticino ed i canali.
Normalmente le imbarcazioni dovevano pagare il dazio ad ogni comune, principato, ducato che incontravano sul percorso. I battelli che trasportavano i pregiati marmi per la basilica ambrosiana erano però esentati da questo pedaggio, e per farsi riconoscere recavano sulla chiglia una grande scritta: ad usum fabricae. Navigavano perciò, "ad ufo".
Fonte: "LA GAZZETTA WEB" di Rita Rutigliano
 

Su questo argomento vedi anche:
Battelli ecologici sul Tevere 

 

 

 


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