E' in
dirittura d'arrivo la pubblicazione dei nuovi
criteri per il tessile, che saranno validi fino al
maggio 2007. La revisione dei criteri ecologici,
guidata dalla Danimarca, ha visto più di un terreno
di scontro tra Paesi e rappresentanti
dell'industria, indice anche dell'interesse che l'Ecolabel
ha per il tessile. Si tratta in effetti del settore
annualmente più numeroso in termini di aziende con
l'Ecolabel; tra le 37 presenti sul mercato europeo
si è recentemente aggiunta la terza azienda
italiana.
I nuovi criteri Ecolabel per i tessili hanno
ampliato la gamma di prodotti che possono essere
compresi: oltre ai capi di abbigliamento, ai
prodotti tessili per interni e ai filati e tessuti
destinati a tali usi, si aggiungono gli accessori
(fazzoletti, foulard, borse) e i cuscini. Le fibre
interessate sono: cotone, acrilico, elastan, lino,
fibre di cellulosa artificiali, lana, poliammide,
poliestere e polipropilene.
Ecco qualche flash sulle novità dei nuovi criteri
Ecolabel per i tessuti.
Si allunga la lista dei pesticidi non ammessi per il
cotone e per la lana, la cui assenza va provata con
test sulle fibre oppure, quando sia possibile
rintracciare l'identità dei produttori (tutt'altro
che scontato in questo settore) con dichiarazioni
fornite da questi ultimi.
Un criterio lungamente dibattuto è stato quello
relativo al divieto di tinture con mordenti al cromo
nei processi di lavorazione. Il cromo è utilizzato
per la tintura di toni scuri, specie nella lana, e
assicura elevati livelli di solidità sul tessuto, ma
presenta rischi per la sicurezza dei lavoratori e si
ripercuote nei reflui di produzione; d'altra parte
l'alternativa proposta dei coloranti reattivi trova
difficoltà di accettazione da parte di molte
aziende, non concordi sull'equivalenza dei risultati
qualitativi e perplesse per i maggiori costi delle
tinture (che sarebbero però almeno in parte
compensati dal minor onere per lo smaltimento dei
fanghi contenenti cromo). L'uso di mordenti al cromo
è molto diffuso nell'industria laniera italiana, che
ha espresso una posizione contraria all'abolizione
totale; sono state presentate in sede di discussione
analisi ambientali ed economiche a supporto di una
soluzione intermedia, che prevedesse eventualmente
l'obbligatorietà del dosaggio automatico della
tintura, che tuttavia non è stata condivisa dalla
maggior parte dei partecipanti al gruppo di lavoro
europeo.
I criteri prestazionali hanno subito qualche
modifica sostanzialmente nel segno di chiarimenti e
precisazioni. Principio guida rimane il fatto che le
prestazioni qualitative del prodotto con l'Ecolabel
sono fondamentali per garantire non solo il successo
commerciale del prodotto (come confermano diversi
sondaggi, i consumatori non sono disposti a cedere
sulla qualità del prodotto ecologico) ma anche per
motivi ambientali: una maglietta che si restringe o
sbiadisce dopo pochi lavaggi avrà vita breve e
finirà in discarica prima di un'altra.
Fonte: La nuova ecologia
Su questo
argomento vedi anche:
Arriva il II bio-vestito certificato.
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