Realizzare una foresta sulle coste del nord Africa
per pulire l'aria inquinata dell' Italia. Le piante
potrebbero assorbire 4 miliardi e 300 milioni di
metri cubi di anidride carbonica all'anno. E' quanto
prevede il "progetto Atlante", presentato a Firenze
da un gruppo di scienziati ed esperti europei in
ecologia, antropologia e clima coordinati dal
professore Brunetto Chiarelli.
Chiarelli, ordinario di antropologia nell'universita'
di Firenze e presidente per l'Europa dell'Istituto
internazionale per gli studi sull'uomo, sostiene che
"creare una foresta significa costruire un reattore
biologico per la produzione di aria pulita e acqua
potabile". Accurati studi climatici, prosegue il
professore, dimostrano che il luogo ideale per
impiantare una foresta che depuri l'aria dell'Italia
si trova nel nord Africa e in particolare sulla
catena montuosa che si estende dal Marocco
all'Algeria, l'Atlante (da cui il nome del
progetto). Questo luogo, secondo Chiarelli, e'
strategico perche' e' il punto di arrivo di una
corrente d'aria che dal centro Europa passa per l'
Italia trascinando con se' anche l'anidride
carbonica presente nei nostri cieli. In Italia non
ci sarebbe lo spazio fisico per impiantare la
foresta, mentre sull' Atlante, spiega il professore,
lo spazio c'e' e questo progetto, in 10-20 anni,
potrebbe ridurre drasticamente l'inquinamento.
Notevoli vantaggi, ad avviso di Chiarelli,
andrebbero anche alle popolazioni del nord Africa:
sarebbe possibile arrestare la desertificazione di
quelle zone ricreando un ciclo vitale di produzione
di acqua potabile, ma anche attivare l' economia con
alberi, soprattutto cedri del libano e querce da
sughero, che darebbero lavoro stabile alle
popolazioni locali.
Fonte: VITA
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