Con l'arrivo dell'inverno le strade di Roma vengono
invase dagli storni, gruppi di uccelli, che invece
di proseguire la loro migrazione verso sud, si
fermano in città, approfittando delle temperature
più alte dovute all'inquinamento e dell'assenza di
predatori. Così migliaia di questi passeriformi
colonizzano le chiome degli alberi romani, causando
però notevoli disagi ai cittadini, sia per la grande
quantità di escrementi che i volatili depositano al
suolo, sia per il frastuono che essi generano.
La strategia che il comune utilizza da alcuni anni,
in collaborazione con la Lipu (Lega italiana
protezione uccelli), consiste nell'emissione
amplificata attraverso megafoni posizionati sugli
alberi, del grido d'allarme che lo storno, emette
per allontanare i suoi simili dalla zona pericolosa.
Questo metodo, dopo alcuni anni di sperimentazioni,
si è rivelato il più efficace, ed è del tutto
incruento a differenza di quanto succede in altri
paesi , come Belgio, Francia e Stati Uniti, dove gli
storni vengono uccisi con reti elettrificate, veleno
e colle.
Il problema comunque non è stato definitivamente
risolto, ma solo ridotto, non si hanno più le grandi
concentrazioni di uccelli che si avevano in passato,
i dormitori degli storni si sono infatti
rimpiccioliti e diminuiti complessivamente come
numero, ma qualche disagio per i cittadini ci sarà
fino a gennaio.
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