Molte piante sono in grado di assorbire dal terreno
e dall'acqua sostanze inquinanti, e di accumularle
nei loro tessuti senza esserne danneggiate.
L'Istituto di ricerca sull'energia elettrica di Palo
Alto, in California, ha classificato le specie di
piante che più efficacemente rimuovono gli
inquinanti, e pensa di utilizzarle per decontaminare
siti. Lo studio è stato condotto su una ventina di
piante acquatiche e terrestri, fatte crescere in
colture idroponiche, in modo da poter effettuare le
comparazioni partendo da condizioni ambientali
prestabilite e fisse. I risultati mostrano che il
giacinto, il giunco, la lenticchia d'acqua e la
persicaria sono candidati eccellenti per
decontaminare acque inquinate da manganese, cadmio,
rame, nickel, cromo, piombo, mercurio, boro,
arsenico e selenio. La pianta più efficace di tutte
è la persicaria, anche se il giacinto d'acqua è il
migliore per decontaminare siti dal cadmio e dal
cromo.
I ricercatori sottolineano come l'impiego di piante
sia più economico e più efficace rispetto ai metodi
di decontaminazione che utilizzano agenti chimici.
L'Istituto statunitense ha in progetto di ottenere
piante modificate geneticamente in modo da rendere
ancora più elevata la loro capacità di assorbire
sostanze inquinanti e di sopravvivere in acque e
suoli altamente contaminati.
Fonte: GreenBiz.com
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