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Le modifiche apportate dall'uomo alla superficie terrestre influiscono sul clima globale

 

Mentre la maggior parte dei ricercatori e dei politici si sono concentrati solo sui gas responsabili dell'effetto serra, uno studio condotto dalla NASA ha mostrato che anche i cambiamenti dell'utilizzo delle terre emerse possono influenzare in modo importante il clima. La superficie cambia, per via della crescita delle città, della deforestazione, della riforestazione e dell'agricoltura, che influenzano fortemente le temperature superficiali regionali, le precipitazioni e la circolazione atmosferica a scala più ampia. Un articolo che descrive la ricerca verrà pubblicato sulle "Philosophical Transactions della Royal Society" di Londra. 
Lo studio mostra che i cambiamenti della superficie terrestre in luoghi come l'America del Nord, l'Europa e l'Asia, ridistribuiscono localmente e globalmente il calore nell'atmosfera e potrebbero avere un impatto più grande rispetto a quello dei gas serra. 
"Il nostro lavoro suggerisce che l'impatto sul clima dei cambiamenti operati dall'uomo alla superficie sono almeno tanto importanti, e forse di più, di quelli dell'anidride carbonica," dice Roger Pielki, della Colorado State University a Fort Collins. "Attraverso i cambiamenti della superficie negli ultimi 300 anni, potremmo aver già alterato il clima più di quanto avverrebbe con l'effetto radiativo di un raddoppio dell'anidride carbonica." 
I vari tipi di superficie influenzano fortemente il modo in cui l'energia del Sole viene ridistribuita nell'atmosfera. Per esempio, se una foresta pluviale viene rimossa e rimpiazzata da campi coltivati, c'è meno traspirazione, o evaporazione di acqua dalle foglie, che porta a temperature più alte. D'altra parte, se il terreno viene irrigato, evapora una quantità maggiore di acqua, che raffredda e umidifica l'atmosfera e può influenzare le precipitazioni e la copertura nuvolosa. 
Pielke e i suoi colleghi hanno anche proposto un nuovo metodo per misurare sia l'impatto dei gas serra sia quello dei cambiamenti superficiali, usando una formula che quantifica tutti i fattori climatici antropogenici in funzione della quantità di calore che viene ridistribuita da un'area all'altra. Questa ridistribuzione viene espressa in watt per metro quadro, o la quantità di calore associata con un metro quadro. Usando una misura basata sulla ridistribuzione spaziale di calore per quantificare i diversi influssi umani sul clima, i ricercatori sperano di poter dipingere un ritratto molto più accurato della loro importanza relativa.
Fonte: Le Scienze On Line http://www.lescienze.it

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