Maglie, felpe, pigiami, tute, calze, mutande,
asciugamani, accappatoi, lenzuola. Tutto
rigorosamente biologico, tutto rigorosamente creato
con l'utilizzo di materie prime (cotone, lino,
canapa e lana) senza pesticidi e fitofarmaci dannosi
per l'ambiente e per l'uomo. Dopo una ditta di Tezze
Di Vazzola (TV), l'associazione italiana per
l'agricoltura biologica annuncia di aver certificato
anche una ditta laziale di bio-abbigliamento. L'AIAB,
con la collaborazione del centro cotoniero tessile
di Busto Arsizio e del centro botanico di Milano, ha
infatti avviato un programma nazionale sul tessile
biologico che ha portato alla predisposizione di uno
"standard italiano per tessili biologici" e allo
sviluppo di un apposito schema di certificazione. La
coltura del cotone, ricorda l'AIAB, "e' quella che a
livello mondiale 'consuma' la maggior quantita' di
pesticidi tra insetticidi, diserbanti e disseccanti.
Ora e' in arrivo anche il cotone transgenico: Cina,
Stati Uniti e India, primi produttori mondiali di
cotone, hanno iniziato infatti a coltivare campi
geneticamente modificati". Invece il cotone
coltivato in maniera biologica, rivendica
l'associazione degli agricoltori biologici, "non
contiene pesticidi e concimi di sintesi, viene
filato senza oli e paraffine sintetiche ed in
seguito viene tessuto sbiancato solo con acqua
ossigenata e sanforizzato a vapore, pronto per
essere tagliato e confezionato". Non solo. I tessuti
ottenuti da coltivazioni biologiche, conclude l'AIAB,
"sono traspiranti, atossici e anallergici, ideali
per il contatto diretto con la pelle, soprattutto
quella sensibile dei bambini".
Fonte: Econews
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