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Il buco dell'ozono si chiuderà in 50 anni grazie al bando dei cfc

 

Nel corso della seconda Conferenza sui Processi Stratosferici e sui loro effetti sul clima (Sparc) tenutasi a Buenos Aires, circa 300 scienziati provenienti da tutto il mondo, hanno annunciato l'effettivo calo delle concentrazioni dei clorofluorocarburi, nella bassa atmosfera.
Gli scienziati ritengono ora di poter spiegare meglio alcuni aspetti del fenomeno - perché venga distrutto più ozono in corrispondenza dell'Antartide rispetto a quanto avviene sul Polo Nord - e perché il buco dell'ozono abbia dimensioni maggiori alcuni anni piuttosto che in altri; si ricorda che il buco più grande mai osservato si è visto nello scorso mese di ottobre.
In base alle misurazioni e studi effettuati si ritiene che i controlli sulle sostanze che distruggono l'ozono stiano cominciando a dare degli effetti: le concentrazioni di queste sostanze stanno, diminuendo. Questo processo non sarà però continuo, a causa delle fluttuazioni naturali nelle condizioni dell'atmosfera, ma con una cauta proiezione, la quantità originale di ozono potrebbe essere ripristinata nei prossimi 50 anni.
A questo risultato si arriverà se il bando introdotto nel 1987 con il Protocollo di Montreal continuerà a essere rispettato, ma anche se si riusciranno a diminuire le emissioni di gas serra, che contribuiscono al manifestarsi del buco dell'ozono. 

 

 

 


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