Le foreste dell'estremo Oriente russo, una delle più
estese e pregiate aree boscose del pianeta,
rischiano di scomparire entro cinque anni a causa
dell'abbattimento selvaggio degli alberi. Lo
denuncia il World Wildlife Fund (WWF), rivolgendo un
appello ai Paesi del G7, oltre a Cina e Corea del
Sud, affinché cessino gli acquisti di legname
illegale. La Russia - afferma l'organizzazione per
la difesa della natura - dovrebbe rafforzare i
controlli sul legno esportato illegalmente e
adottare iniziative perché la legge venga applicata
con rigore, prevalendo sulla corruzione di
funzionari locali, che rappresenta un grave
problema. Secondo il WWF, almeno il 20% del legname
prodotto in Russia é tagliato illegalmente. Tra le
ragioni di tale situazione, il pagamento di tangenti
e la carenza di fondi per controllare efficacemente
l'attività di disboscamento in un'area vasta quanto
Germania, Olanda e Belgio messi insieme. "Le foreste
originarie dell'estremo Oriente russo sono
disboscate illegalmente a un ritmo allarmante, per
soddisfare la domanda crescente in Cina, Corea del
sud e Giappone", afferma un comunicato del gruppo,
che stima in 450 milioni di dollari (oltre 500
milioni di euro) all'anno i ricavi delle vendite
illegali, e in 1,5 milioni di metri cubi il legname
tagliato. "E' un'attività altamente redditizia per i
contrabbandieri e la mafia locale", aggiunge il
testo. Secondo il WWF, inoltre, la distruzione delle
foreste mette ancor più a repentaglio - per la
perdita dell'habitat naturale - diverse specie
animali già a rischio di estinzione, quali la tigre
siberiana e il leopardo dell'Amur.
Fonte Econews
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