Gli esperti a cui dà spazio l'autorevole New
Scientist non hanno dubbi: la possibilità che gli
scarti domestici si trasformino in efficiente
materiale di produzione elettrica casalinga e
portatile è concreta. Questo, almeno, è quanto si
legge in un articolo pubblicato dalla rivista
scientifica e dedicato agli esperimenti del prof.
Chris Melhuish e di altri scienziati presso
l'Università del West England a Bristol.
Il progetto di riciclaggio energetico dei "rifiuti"
punta alla creazione di una fuel cell dalle
dimensioni di un telefonino capace di essere
interamente caricata dai "biorifiuti" di una
famiglia media. Rispetto ad altri progetti simili,
questo sarebbe il primo a convincere davvero per il
basso costo di realizzazione e l'alta efficienza
della fuel cell così caricata.
All'interno della singolare batteria realizzata in
prototipo dagli scienziati viene posta una colonia
di batteri E.coli che producono enzimi capaci di
scomporre i carboidrati e rilasciare atomi di
idrogeno. Con l'aiuto di alcuni componenti chimici
che causano riduzioni e reazioni di ossidazione,
l'apparato è in grado di catturare gli elettroni
dagli atomi di idrogeno e fornirli in modo stabile
all'anodo della batteria, creando così un voltaggio
utilizzabile.
MFC, come viene chiamata la nuova fuel cell, sarebbe
in grado di produrre fino a otto volte l'energia di
altre batterie fin qui sviluppate e basate su
principi analoghi. Il tutto ad un prezzo "ridicolo":
la commercializzazione di MFC potrebbe secondo i
ricercatori portare la batteria sul mercato a 10
sterline al pezzo.
Fonte: Punto Informatico
http://www.punto-informatico.it/
Su questo argomento
vedi anche:
Nuove batterie a lunga vita
Zucchero + acque nere = energia
elettrica
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