Il Progetto AQUASAVE,
finanziato anche dall'Unione Europea, intende
dimostrare la possibilità di razionalizzare l'uso
dell'acqua applicando alcune tecnologie di riduzione
dei consumi, di riuso dell'acqua piovana e di
riciclo delle acque grigie, in modo da raggiungere
un risparmio di acqua potabile di circa il 50%,
nonché un risparmio complessivo di risorse
energetiche e ambientali.
I consumi medi di acqua potabile per abitante,
attualmente stimati nell'ordine di 250 litri/giorno,
con punte anche al di sopra dei 500 litri/giorno,
potranno essere così ridotti fino a 120-130
litri/giorno.
Il consumo pro capite giornaliero di acqua potabile
necessaria per bere, cucinare, lavare i cibi e per
l'igiene personale costituisce solo una minima parte
del consumo totale, mentre la maggior parte viene
utilizzata per la pulizia della casa, lavare
indumenti e stoviglie e per gli apparecchi sanitari;
si tratta di usi non privilegiati, che non
richiedono necessariamente le caratteristiche
qualitative dell'acqua potabile, per i quali possono
essere utilizzate acque piovane e grigie.
Le prime applicazioni sono state effettuate in un
edificio a Bologna, il quale è stato dotato di tre
linee di distribuzione: tubazioni per l'acqua
potabile, l'utilizzo delle acque piovane e delle
acque grigie.
Le acque piovane vengono raccolte dai tetti e dopo
un trattamento di filtrazione e disinfezione,
vengono impiegate nelle lavatrici e nelle
lavapiatti. E' comunque previsto che il risciacquo
sia sempre effettuato con acqua potabile al fine di
garantire l'igiene sanitaria. Le acque piovane, per
le loro caratteristiche di bassa durezza, richiedono
un consumo inferiore di detersivi, contribuendo così
a ridurre anche l'inquinamento delle acque di
scarico. La composizione chimica di tali acque dovrà
comunque essere soggetta ad una specifica normativa
che ne definisca i parametri qualitativi.
Le acque grigie, con un processo di riciclo, vengono
raccolte dai lavandini (escluso quello della
cucina), dalle docce e dalle vasche da bagno, quindi
filtrate ed utilizzate nello sciacquone che richiede
rilevanti quantità di acqua, stimate in un consumo
medio pro capite giornaliero pari a 50 litri.
La riduzione dei consumi totali d'acqua, potrà
essere tenuta sotto controllo direttamente
dall'utente, la cui abitazione verrà dotata di una
apposita strumentazione.
Trattandosi di un progetto pilota, gli impianti
verranno monitorati da personale tecnico per tutto
il periodo di sperimentazione, in modo da consentire
una valutazione tecnica ed economica delle migliori
tecnologie utilizzabili.
I risultati finali del progetto saranno sottoposti
ad un esame di contabilità ambientale per valutarne
l'eco-compatibilità, in termini degli effetti del
sistema sulle risorse materiali, energetiche,
biologiche e sociali.
|