Dopo aver sottoscritto nel 1997 il trattato di Kyoto,
la Cina, inizia ad ottenere i primi risultati nella
riduzione dell'inquinamento atmosferico.
Grazie anche ad un periodo di relativa apertura e
liberalizzazione economica, Il governo cinese ha
fatto registrare un reale miglioramento
nell'efficienza e pulizia delle proprie centrali
energetiche. Lo scorso anno è stata riscontrata una
riduzione dei consumi del 10,7 %, con una
diminuzione del consumo di carbone, il combustibile
più utilizzato, del 16.8 %. La maggior parte
dell'energia cinese viene infatti prodotta dalle
centrali a carbone, che riempiono i cieli urbani di
smog solforoso.
Gli sforzi delle aziende energetiche di ridurre le
loro emissioni, sono stati spinti anche dal
tentativo di accrescere le chances cinesi, per
ospitare i Giochi Olimpici del 2008, a Beijing, una
delle città più popolose ma terribilmente
inquinata.
Alcuni tra i maggiori produttori cinesi come la
Jingneng Heat and Power Plant, e la Guohua Beijing
Heat and Power Plant hanno investito circa 24
milioni di dollari, nella desolforizzazione dei loro
generatori, contando di ridurre, entro il 2002, il
quantitativo di biossido di zolfo emesso di 10.000
tonnellate all'anno.
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