"Atlante dei prodotti tipici e tradizionali del
sistema nazionale delle aree protette" è
l'iniziativa promosso dal Ministero dell'Ambiente -
Servizio Conservazione Natura, e realizzato da Slow
Food in collaborazione con Legambiente e con la
Federazione Italiana dei Parchi.
Presentato a fine maggio in una conferenza stampa il
progetto è entrato nella fase attuativa con la
raccolta dei dati relativi ad un primo, nutrito
elenco di parchi-campione.
Diciotto mesi di tempo, entro i quali sarà
realizzata una mappatura delle produzioni
agroalimentari tipiche e locali da effettuarsi sul
territorio di competenza dei Parchi nazionali e dei
Parchi regionali. Un'opportunità da non perdere, in
considerazione delle sue inevitabili e rilevanti
conseguenze economiche - per tutelare aree marginali
di collina e di montagna, ecosistemi e paesaggi
rurali; per valorizzare e proteggere, insieme,
prodotti, ambiente e tradizioni. L'obiettivo sarà
infatti soprattutto mirato alla costituzione di
"presidi" in grado di proporsi la perpetuazione
delle condizioni che rendono possibili produzioni
significative, quelle con una reale o potenziale
possibilità di valorizzazione, oppure quelle con una
tradizione storica e una particolare valenza sociale
e ambientale.
Il lardo di Colonnata, il caciocavallo podolico del
Gargano o il parmigiano reggiano di montagna non
finiranno dunque solo in una bella pubblicazione "a
futura memoria" ma costituiranno l'oggetto di
interventi volti a garantirne la sopravvivenza in
quanto essi stessi espressione di quella
biodiversità che arricchisce i nostri ambienti
protetti.
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