La Task Force dei G8 è composta dai rappresentanti
dei Governi dei paesi industrializzati, ed è aperta
anche ad alcuni rappresentanti dei paesi in via di
sviluppo, alla Banca mondiale e alla GEF (Global
Environmental Facility), ad esperti dell'International
Energy Agency (IEA) e al settore industriale.
E' presieduta da Corrado Clini, direttore generale
del Ministero dell'Ambiente Italiano e da
Moody-Stuart presidente del colosso petrolifero
Shell.
L'obiettivo della Task Force è di stabilire regole e
procedure per le strategie industriali e finanziarie
in grado di favorire la crescita del settore delle
rinnovabili a livello mondiale.
Secondo uno studio IEA, nel 2020 le fonti
rinnovabili copriranno almeno il 30% della domanda
globale di energia. Per il settore elettrico, la
produzione elettrica da rinnovabili passerà dagli
attuali 2.200 TWh/anno a 2.900 TWh/anno; ciò
significa una riduzione del 40% delle emissioni
prodotte, oggi, dalle centrali convenzionali (9 mld
di CO2).
Particolare attenzione viene destinata dalla Task
Force alla crescente domanda di energia dei mercati
emergenti e dei pvs.
Se Cina e India, raggiungeranno standard economici e
di consumo energetico vicini a quelli dei paesi
europei, ma con una popolazione di oltre 2,5 mld di
abitanti, al 2015-2020 i livelli potenziali di
inquinamento atmosferico saranno elevatissimi.
Per consentire anche in questi paesi l'utilizzo
delle fonti rinnovabili è necessario innanzitutto
creare nei paesi industrializzati una massa critica
di impianti che consenta di ridurne i costi.
Per rendere strutturali le misure a sostegno delle
rinnovabili, si sta cercando di rendere operativo un
"Green Portofolio", comune a tutti i paesi
industrializzati, che obblighi ad una quota di
produzione energetica da fonti rinnovabili, creando
un sistema di "certificati verdi" capace di
remunerare gli investimenti per queste tecnologie.
La Task Force fornirà, inoltre, alla Banca Mondiale
alcune indicazioni per la creazioni di fondi per
circa 1 miliardo di dollari all'anno, da destinare a
progetti di rinnovabili nei paesi dell'est europeo e
nei pvs escludendo dai finanziamenti i grandi
impianti idroelettrici, a causa del loro pesante
impatto sull'ambiente..
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