Secondo l'ultima edizione del Rapporto
dell'organizzazione per l'alimentazione e
l'agricoltura dell'ONU un terzo degli animali da
allevamento è minacciato dall'estinzione. Dopo
un'indagine condotta in 170 paesi su oltre 6.500
specie di mammiferi e uccelli, è emerso che le razze
a rischio di estinzione sarebbero 1.335, mentre
quelle già scomparse durante il secolo scorso sono
740. La causa è da rintracciarsi nell'esportazione
di animali dai paesi industrializzati verso quelli
in via di sviluppo. Le differenti razze verrebbero
infatti incrociate in maniera indiscriminata, nella
convinzione che i nuovi arrivati siano più redditizi
delle razze indigene.
Il WWF,insieme all'AMAB (Associazione Mediterranea
di Agricoltura Biologica), ha presentato al
Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, un
progetto di salvaguardia per l'Italia, che ha
riscosso un forte interesse. Il progetto "Un Parco,
una razza" prevede la tutela di ben 15 razze
domestiche "doc", tra cui mucche, pecore, capre e
maiali che ancora vivono allo stato brado o
semibrado nelle aree protette del Paese, come parchi
nazionali e regionali. Questi animali, ben lontani
dagli allevamenti intensivi, pascolano in alpeggi,
nelle brughiere piemontesi e lombarde, nelle steppe
sarde o nei prati cespugliati della Maremma,
ambienti di elevata valenza naturalistica e
paesaggistica. Il progetto prevede anche la
costituzione di una rete di "allevatori custodi"
verso i quali rivolgere assistenza tecnica e
sostegno nell'individuare quei fondi comunitari di
cui spesso non riescono ad usufruire. Questo
aiuterebbe a salvare anche molti di quei prodotti
tipici come il caso del formaggio Fatuli' della
pecora bionda dell'Adamello o il Salame di Sant'Angelo
prodotto con la carne dei suini neri siciliani.
|