Nella riunione romana tenutasi nei giorni scorsi
nella sede della FREELENCE, via Sicilia, 166/b,
organizzata da ConfOnlus, Pro Natura e REA si è
discusso di digitale, di inquinamento
elettromagnetico, di tutela della salute, di impatto
ambientale, di informazione al plurale, di trust del
mercato radiotelevisivo, di conflitto d'interesse e
di scelte politiche del governo in merito a tali
argomenti.
La partecipazione è stata qualificata da numerose
presenze tra le quali: WWF Italia, Italia Nostra,
Pro Natura, Codici, Aistom, Finco, Cesar, Aimar,
REA.
La decisione di lanciare una campagna nazionale sul
tema "Onda Pulita" è nata dopo aver constatato
l'inerzia del Ministero delle Comunicazioni e
dell'Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni
nel mantenere gli impegni assunti in tema di cambio
tecnologico delle trasmissioni radiotelevisive
dall'attuale sistema analogico a quello digitale che
consentirebbe di ridurre il campo elettromagnetico
di ben 100 volte e di abbattere almeno 15.000
tralicci.
Dagli interventi è emerso il comune intendimento di
concepire il progresso tecnologico come spinta
propulsiva per innalzare la "qualità di vita" delle
popolazioni dal punto di vista ambientale, sanitario
e culturale; non come mera occasione per
speculazioni di mercato ai danni dei consumatori.
Unanime è stata la sottolineatura del pericolo che
la scelta di privilegiare le compagnie telefoniche e
di penalizzare gli operatori del settore possa
costituire un attacco alla libertà d'informazione.
Quindi, il cambio tecnologico in atto nei settori
delle telecomunicazioni (UMTS) e delle
radiodiffusioni televisive e radiofoniche (DVB -
Digital Video Broadcasting; DAB - Digital Audio
Broadcasting) deve essere un momento storico da non
perdere per "finalizzare" il digitale a obiettivi di
pubblica utilità.
I tale ottica sono stati fissati i punti essenziali
della piattaforma della campagna Onda Pulita:
1- NO all'innalzamento dei limiti sull'elettrosmog;
2- SI all'immediata attuazione del digitale
radiofonico DAB;
3- rispettare la scadenza del 2006 per la
conversione dall'analogico al digitale terrestre;
4- allocare il DAB - la radio digitale - sulla banda
VHF per ragioni ecologiche, economiche, e di assetto
produttivo non monopolistico;
5- prevedere che il digitale terrestre sia
sostitutivo, non aggiuntivo rispetto all'analogico;
6- sollecitare il piano dei siti e controllare che i
ripetitori siano installati il più lontano possibile
dai luoghi residenziali. Per approfondire la
piattaforma e cementare l'intesa raggiunta tra il
mondo associativo e gli operatori della
comunicazione radiotelevisiva privata è stato
concordato il 7 maggio un grande convegno pubblico.
Fonte: ConfOnlus - Pro Natura - REA
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