Per problemi meteorologici si stanno moltiplicando
le città chiuse al traffico per lo smog e ci si sta
rendendo conto di quanto le forme di mobilità devono
essere profondamente ripensate. Prendiamo i
pendolari che ogni giorno devono raggiungere le
città. Una statistica di Legambiente evidenzia che
almeno il 50% delle auto che provocano la
congestione delle città nelle ore di punta, ha una
sola persona a bordo, e soltanto il 20 per cento ne
trasporta due persone. Pochissime delle auto che
circolano nelle città italiane, viaggia con 5
persone a bordo.
Il mezzo pubblico non sempre è una valida
alternativa e soprattutto non è sempre adatto alle
esigenze dei pendolari. Allora una soluzione valida
al problema potrebbe essere il car pooling: i
pendolari che ogni mattina compiono un tragitto
simile perché abitano vicini e lavorano, con orari
simili, nella stessa zona della città, potrebbero
condividere il viaggio. Se la metà di tutti coloro
che viaggiano con l'auto vuota fossero disponibili a
portare un passeggero, il traffico delle città
potrebbe ridursi di circa il 20-25 per cento.
Il "car pooling", ovvero l'auto in condominio tra
più persone che ogni giorno devono andare al lavoro,
è un fenomeno che si sta consolidando in 250 città
d'Europa, tedesche, svizzere e austriache in modo
particolare. Come in Germania, dove funziona
veramente, anche da noi dovrebbe decollare la figura
del "mobility manager", un funzionario della azienda
-in genere dell'ufficio del personale- che mette in
contatto tutti gli impiegati che sono vicini di casa
e ne organizza gli orari in modo che questi possano
arrivare in ufficio e uscire insieme.
Mentre per una gestione individuale del car pooling,
l'informatica, internet in particolare, possono
essere di grande aiuto.
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