In Italia, il 34% della popolazione, non dispone di
acqua sufficiente per alcuni periodi dell'anno,
questa percentuale sale al 70,3% se si considera il
solo Mezzogiorno.
Il 27% dell'acqua di rete, se ne va a causa delle
perdite nelle condutture di distribuzione.
Il 23% per cento degli italiani non è allacciato
alle reti fognarie, e dei comuni che invece hanno
realizzato queste infrastrutture, solo il 14% per
cento è dotato degli impianti di depurazione.
In questa brillante situazione operano 8.100 gestori
di acquedotti.
Ma per il futuro si prospettano grossi cambiamenti,
infatti alcuni grandi gruppi come Acea di Roma, Aem
di Milano, Eni ed Enel, sono interessate a rilevare
il controllo dell'intero mercato dell'acqua di rete
in Italia, assorbendo il fatturato degli attuali
gestori, che vale alcune migliaia di miliardi.
Speriamo che tale operazione comporti un drastico
cambiamento anche nell'efficienza e nella qualità
del servizio.
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