Le previsioni degli scienziati si sono rivelate più
caute della realtà.
Le ultime misurazioni, effettuate in Antartide hanno
valutato un'estensione pari a 11,5 milioni di metri
quadri, la più grande mai misurata. Questo
incremento di dimensioni è dovuto anche alla
particolare intensità che ha avuto quest'anno un
fenomeno meteorologico chiamato "vortice polare",
una sorta di forte vento d'alta quota.
Inoltre secondo i rilevamenti effettuati dalla Nasa,
il livello dei CloroFluoroCarburi presenti
nell'atmosfera è cresciuto, nonostante gli accordi
internazionali che hanno messo al bando la
produzione delle sostanze chimiche che distruggono
l'ozono. La causa potrebbe essere dovuta al fatto
che i CFC possono rimanere nell'atmosfera per
decenni prima di combinarsi con la fascia d'ozono
nella stratosfera, per cui l'effetto della riduzione
della produzione di queste sostanze potrebbe vedersi
solo tra alcuni anni.
Intanto è stato riscontrato un aumento consistente,
nelle zone esposte (soprattutto Australia e Cile),
del numero di persone colpite da tumore alla pelle.
Ma oltre ai dannosi effetti sulla salute umana, gli
esperti della Nasa stanno valutando quali possano
essere le conseguenze dell'irraggiamento da
ultravioletti, sul plancton nell'Antartide, fonte di
nutrimento alla base dei cicli di vita di tutte le
specie dell'Antartide..
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