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Vittoria per le balene, si chiude la commissione baleniera internazionale

 

Si e' conclusa con una vittoria dei paesi che si oppongono alla caccia alle balene la 54° riunione della Commissione Baleniera Internazionale, a Shimonoseki (Giappone). La moratoria alla caccia alle balene rimane e l'atteggiamento arrogante dei cacciatori di balene non e' stato premiato.Greenpeace, che aveva denunciato la politica di acquisto dei voti dei paesi in via di sviluppo da parte del Giappone, si rallegra perché il paese del Sol Levante ha perso su tutta la linea, non riuscendo a far rientrare l'Islanda nella Commissione, non ottenendo il voto segreto, non ottenendo l'aumento della quota di balene cacciabili.
"La delegazione giapponese non ha trovato di meglio, infuriata per questo risultato, che votare contro la concessione di quote di caccia ai popoli Inuit e i russi Chukotka. E' la prima volta che viene negato loro questo diritto ed e' scandaloso perché per gli aborigeni e' una questione di sopravvivenza e non un'attivita' commerciale come per i giapponesi" ha commentato, da Shimonoseki, Domitilla Senni, direttore di Greenpeace.
Con ben due votazioni e' stato negato agli aborigeni il diritto di cacciare. Oltre al Giappone, gli Stati che hanno votato contro la concessione delle quote sono: Antigua e Barbuda, Grenada, St Lucia, Dominica, St Kitts e Nevis, Guinea, Isole Solomone, Panama, Gabon, Benin, Palau e Mongolia. Cosa succedera' ora agli Inuit, ai quali non e' piu' consentita la caccia per la sopravvivenza?
"Poiché non possono morire di fame e gli Stati Uniti hanno l'obbligo, stabilito da un Trattato, di garantire loro delle quote di caccia, saranno costretti a non rispettare le decisioni della Commissione e le popolazioni costiere del Giappone si potrebbero far forti di questa violazione per cacciare anch'esse per puro business " spiega Domitilla Senni. Da segnalare la posizione dello stato caraibico di St Vincent che si e' rifiutato di votare insieme al Giappone in due importanti votazioni, quella per l'istituzione dei Santuari dei Cetacei e quella per un piano che avrebbe riaperto la caccia alle balene ed ha anche appoggiato la richiesta di quote.Il Marocco ha quasi sempre votato in linea con il Giappone. Greenpeace Italia aveva incontrato, nelle settimane scorse, rappresentanti diplomatici del paese nordafricano, sottolineando come un voto a favore della caccia alle balene sarebbe stato incongruente con la linea politica di un paese che affaccia sul Mediterraneo ed ha sottoscritto accordi internazionali per difendere le balene dei nostri mari.
Un ruolo molto importante quest'anno lo ha avuto l'Italia ed anche la Repubblica di San Marino, entrata per la prima volta nella Commissione, il cui voto e' stato essenziale per la protezione dei cetacei."Ci rallegriamo per la posizione espressa dal governo italiano in questa sede, sempre al fianco dei conservazionisti- commenta Senni l'Italia si e' anche offerta di ospitare nel 2004 la riunione della Commissione Baleniera". Purtroppo le proposte di istituire due Santuari dei Cetacei nel Pacifico meridionale e nell'Atlantico meridionale sono state bocciate, ma alcuni stati come Samoa stanno provvedendo autonomamente a istituire aree di rispetto per i cetacei.

Su questo argomento vedi anche:

E' nato il Santuario delle balene

 

 

 


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