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Il piano strategico dell'Enea per solare termo-elettrico

 

Piano Strategico per lo sviluppo di un Solare termo-elettrico su larga scala: un contributo all'approvvigionamento energetico futuro del Paese

Prefazione
Le tecnologie di produzione termo-elettrica a partire da concentratori dei raggi solari - specchi parabolici lineari, torri solari e concentratori parabolici indipendenti - permettono di convertire l'energia solare efficientemente (fino al 30%) in energia elettrica con un minimo impatto ambientale e senza l'uso di combustibili importati.
L'energia termo-elettrica è oggi la più economica tra le energie solari per la produzione di elettricità: essa ha inoltre le potenzialità di ulteriori e significative riduzioni dei costi. L'obbiettivo dichiarato è quello di portare a medio termine il costo dell'elettricità solare così prodotta a meno di 100 Lit/kWh. A questo costo, si realizzerebbe la prospettiva concreta su l'orizzonte del 2020 di produrre con essa una frazione rilevante dell'elettricità del nostro Paese, in analogia con quanto ad esempio avviene oggi in Francia con il nucleare. 

La tecnologia si basa sulla produzione di alte temperature (circa 850 °C), utilizzando semplici ed economici specchi per concentrare la luce solare fino a 5000 volte l'intensità naturale. Il calore ad alta entalpia prodotto in questo modo è un eccellente sostituto alla fiamma dei combustibili fossili e, in particolare, può essere utilizzato per produrre energia elettrica, su di un largo spettro di applicazioni pratiche, dalla produzione di alcuni chilowatt per postazioni lontane alla produzione - con unità di 200 MWatt elettrici e oltre - per la connessione diretta alla rete elettrica nazionale. La tecnologia termo-elettrica solare potrebbe subito incominciare a giocare un ruolo, presumibilmente sempre più importante, con garanzie di economicità e di rispetto ambientale. Un aspetto importante è la possibilità di accumulo: il calore prodotto viene usato per riscaldare un mezzo, dal quale si estrae, al momento opportuno, calore per produrre energia elettrica. Questi dispositivi a basso costo ed alta efficienza permettono di operare durante i picchi della domanda e durante le ore notturne.

Un'utilizzazione massiva del solare termico concentrato potrebbe, a medio termine, ridurre drasticamente l'eccessiva dipendenza energetica esterna del nostro Paese. L'energia elettrica è producibile in quantità considerevoli, a partire da ragionevoli superfici di collettori. Ad esempio, l'aumento proiettato (+1.4 %/anno) del consumo elettrico nazionale - e quindi su vent'anni, circa +30% (1011 kWh) - richiederebbe una superficie totale e presumibilmente incolta, equivalente ad un quadrato di 20 ÷30 km di lato. Essa rivoluzionerebbe il ruolo del Mezzogiorno, che diverrebbe il motore energetico per l'economia del Paese. Sul piano europeo, funzione analoga potrebbe essere assunta, oltre che dall'Italia, da Spagna, Grecia e Portogallo. 
Il presente piano strategico è stato stralciato dalle linee guida per il Piano Triennale 2001-03, approvate dal Consiglio di Amministrazione dell'ENEA. E' in perfetta sintonia con le linee strategiche del DOE americano -"A strategic Plan for Solar thermal Electricity: A bright path to the Future", a cui abbiamo fatto ampio riferimento - che prevede per il 2020 ben 20 GWatt di termo-elettrico solare. Il presente documento va inteso come un programma evolutivo, che terrà conto - di concerto con il mondo industriale - degli sviluppi del mercato nazionale, del progresso tecnologico internazionale e di idee e concetti innovativi.

Il Programma ENEA 
Gli obbiettivi del Piano strategico ENEA per lo sviluppo di un solare termo-elettrico su larga scala sono:

 - Coadiuvare l'industria per portare la tecnologia solare termo-elettrica sul mercato a breve termine. In tale ottica essere il promotore principale di Progetti Strategici per il Paese con un ruolo trainante nei confronti del Sistema industriale da una parte e degli Enti Regionali dall'altra.
  - Assicurare il progresso tecnologico necessario all'industria per un'espansione progressiva del mercato. 

Linee strategiche ENEA per raggiungere tali obiettivi sono in ordine di importanza: 

 - Sostenere le opportunità commerciali a breve termine, realizzando, come promotore anche finanziario, impianti dimostrativi di produzione energetica in quantità sensibile al fabbisogno Paese
 - Dimostrare i miglioramenti di qualità e di funzionalità dei componenti e di sistema
 - Ridurre i costi, al fine di rendere questa tecnologia competitiva rispetto alle sorgenti tradizionali
 - Sviluppare sistemi e applicazioni innovativi, anche in campi diversi dalla produzione di elettricità
 - Combattere lo scetticismo contro la diffusione del solare termo-elettrico

Il Solare Termico con concentrazione di calore
L'energia solare è la più grande sorgente di energia sul nostro pianeta e per migliaia di anni la civilizzazione umana ha fatto largo uso dell' energia solare non concentrata per produrre cibo e calore. Al giorno d'oggi sono state sviluppate tecnologie che concentrano la luce solare e fanno uso di questa energia per altre applicazioni, come ad esempio per produrre elettricità e calore per processi industriali. 

Quantunque la luce solare non concentrata dei raggi solari sia di utilità per produrre acqua calda o per riscaldare le case, essa non è abbastanza intensa per una trasformazione efficiente dell' energia. Applicazioni più avanzate basate sul solare termico - e cioè tecnologie capaci di sostituire con il solare le specifiche proprietà della fiamma da combustibile fossile - hanno quindi necessità di concentrare grandi quantità di luce solare su un'area di piccole dimensioni al fine di permettere produzione di calore ad alta temperatura, che, a sua volta, ad esempio può essere convertito in elettricità da un generatore termo-elettrico convenzionale. 

Per radiazione solare diretta si intende la radiazione solare che giunge al suolo senza subire diffusione da parte dell'atmosfera e quindi costituita da raggi pressochè paralleli (l'apertura angolare del sole è inferiore ad 1°). Tali raggi solari sono concentrabili grazie a specchi o lenti ad un livello tale che sarebbe possibile, almeno teoricamente, raggiungere nel punto focale temperature vicine a quelle della superficie emittente del sole (5000 °C). Si racconta che nell'antica Siracusa Archimede impiegò un gran numero di specchi per dare fuoco alle vele delle navi romane. Circa due secoli or sono Lavoisier arrivò al punto di fondere il platino con una fornace solare costituita da due specchi. Con opportuni collettori è oggi possibile produrre temperature tra 400 °C e ben oltre 1200 °C. Tale calore può essere utilizzato per diverse applicazioni pratiche, oltre che a produrre energia elettrica.

Evidentemente tali dispositivi, che dipendono dai raggi solari diretti, sono destinati a regioni con una grande insolazione diretta (il foto-voltaico funziona invece anche con luce diffusa, ad esempio, dalle nubi). Al massimo dell'intensità e in condizioni ottimali, l'energia direttamente depositata dal sole sulla superficie della terra è all'incirca 1 kWatt/m2. In locazioni favorevoli è possibile raccogliere annualmente circa 2000 kWh da ogni metro quadrato di superficie, il che è l'equivalente energetico di 1.5 Barili di petrolio per m2, o equivalentemente, quello di uno strato annuo di petrolio di circa 20 cm di spessore sull'insieme della superficie (orizzontale) di raccolta. 
La quantità annuale di radiazione solare diretta che giunge al suolo dipende da tre fattori principali, legati tra di loro: il clima a grande scala, la latitudine e la quota. Lungo le fasce tropicali del pianeta, a pari latitudine, coesistono regioni con forti insolazioni medie annue (climi desertici) e regioni con cielo sereno limitato da intense variazioni stagionali (climi tropicali).

Una risorsa per il Mezzogiorno d'Italia 
Lungo le coste dell'Italia Meridionale ed Insulare domina un clima a grande scala di tipo mediterraneo, con livelli di irraggiamento medio annuo che, pur essendo inferiori a quelli dei climi desertici a pari latitudine (es. California e Nevada), sono del tutto accettabili per applicazioni pratiche (1600 ÷ 1800 kWh annui). I dati a disposizione portano a ritenere che in generale le aree più soleggiate si trovino lungo i litorali e nell'immediato entroterra costiero pianeggiante. In sintesi, che deve ritenersi indicativa e non esaustiva, quotiamo a titolo di esempio, nell'ordine 

 - In Sicilia: la piana di Gela, le zone di Marzara del Vallo, Marsala, Vittoria e la piana di Catania e la zona pianeggiante di Trapani Birgi; 
 - In Sardegna: la piana di Campidano (Ca) e alcune aree pianeggianti della costa Sud, la piana di Arborea e l'entroterra di Alghero; 
 - In Calabria: la piana di Gioia Tauro e la piana di S. Eufemia; la foce del fiume Neto e la piana di Sibari; 
 - In Puglia: la zona di sud-est di Taranto il litorale di Brindisi e dalla zona di Porto Cesareo, la zona costiera compresa tra Manfredonia e Margherita di Savoia; 
 - In Basilicata: il litorale del Metapontino 
 - In Campania: la piana del Volturno e la piana del Sele. 

La produzione di energia utile inizia quando la radiazione diretta supera una soglia: maggiore è l'intensità, maggiore è il rendimento di conversione. In media su base annua, per i siti considerati, la radiazione diretta utile, con intensità media oraria maggiore di 300 W/m2, è circa il 90 % della radiazione totale e, ad esempio, per Catania, dell'ordine di 1650 kWh/m2/anno. 
E' questo un valore oltremodo favorevole, se si pensa che la Plataforma Solar di Almeria (Sp), il maggiore Centro Europeo di sperimentazione solare gode di un integrale annuo di energia solo del 10% superiore rispetto ai migliori siti italiani. 
L'energia elettrica è producibile in quantità considerevoli con superfici di collettori ragionevoli. Assumiamo di voler produrre a medio termine il 30% del consumo elettrico nazionale attuale, e cioè all'incirca 100 TWatth (1011 kWh), con il metodo del solare termo-elettrico con la tecnologia ormai matura degli specchi parabolici lineari, che hanno un'efficienza del 16%, localizzati in regioni con un'intensità solare integrata di 1650 kWh/m2/anno. La superficie di collettori risultante dovrebbe coprire l'equivalente di un quadrato di 19.5 km di lato ! In pratica l'insieme delle installazioni dovrà tenere conto dello spazio tra gli specchi (quadrato con circa 30 km di lato). La superficie sarebbe all'incirca dimezzata con l'uso di concentratori parabolici in via di sviluppo. 
Un'applicazione massiccia di tali tecniche nelle zone non coltivate del Mezzogiorno rivoluzionerebbe dunque il ruolo del Sud, che diventerebbe il motore energetico per l'economia del Paese. Sul piano europeo, funzione analoga potrebbe essere assunta, oltre che dall'Italia, da Spagna, Grecia e Portogallo. 

Stato attuale delle tecnologie per l'utilizzazione del Solare Termo-elettrico 
Esistono oggi tre tecnologie distinte, ben sviluppate internazionalmente, su di cui sviluppare il programma nazionale.
Specchi parabolici lineari: Denominati con il termine SEGS, essi sono usati per focalizzare su un singolo asse i raggi solari su un lungo tubo ricevente posizionato lungo la linea focale dei concentratori. Un mezzo portatore di calore, ad esempio olio, pompato attraverso i tubi ricettori, alimenta una stazione di potenza localizzata centralmente. Il calore solare è trasformato in vapore allo scopo di far funzionare un turbo-generatore elettrico. La temperatura tipica di operazione è di 390 °C. Tali impianti oggi hanno dimensioni tipiche dell'ordine da 30 a 80 MWatt elettrici e bruciano anche una certa quantità di combustibile fossile (gas naturale) per produrre energia quando l'energia solare è deficitaria. 

Torri solari: Un sistema di specchi che inseguono il moto del sole su doppio asse, chiamati eliostati, riflettono l'energia solare su di un recettore montato in cima ad una torre localizzata al centro. Il calore solare è raccolto da un fluido, ad esempio un nitrato fuso, che ha anche la funzione di accumulo di energia. Con il calore accumulato nei sali fusi si produce del vapore (565 °C), allo scopo di fare girare un turbo-generatore elettrico. Le torri solari sono particolarmente adatte alla produzione centralizzata di energia nell'intervallo di potenza solare da 100 a 200 MWatt elettrici. 
Concentratori parabolici indipendenti. Consistono in uno specchio parabolico mobile per seguire il moto del sole e riflettente i raggi solari nel punto focale, dove sono assorbiti dal ricevitore. Il calore assorbito è trasferito (a 750 °C) da un sistema fluido-vapore (ad esempio sodio) al motore-generatore, ad esempio un motore lineare tipo Stirling - quantunque altri metodi (Brayton) siano anche utilizzati. Le dimensioni dei singoli moduli possono variare nell'intervallo da 5 a 50 kWatt elettrici; con una serie di tali concentratori si possono realizzare impianti di qualsiasi taglia e potenza. Mentre impianti con un numero limitato di specchi hanno generalmente il generatore individualmente montato su ciascun punto focale, su più grande scala il calore può essere raccolto attraverso guide di calore (heat-pipes) presso una stazione di potenza localizzata centralmente, dove può essere aggiunto anche l'accumulo dell'energia termica, come nel caso delle torri solari. 

L'energia prodotta da tali impianti non può essere limitata alle sole ore di insolazione e dalle fluttuazioni dei passaggi nuvolosi. A tale scopo, due tecniche sono state già largamente collaudate. Esse offrono anche un migliore fattore di utilizzo dell'installazione e quindi un costo minore per la produzione di energia elettrica:
Accumulo dell'energia termica: il calore prodotto viene usato per riscaldare un mezzo, dal quale, al momento opportuno, si estrae il calore per produrre l'energia elettrica. Questi dispositivi sono di basso costo, alta efficienza e permettono di mantenere l'impianto operativo durante i picchi della domanda e durante le ore notturne. Essi hanno anche il vantaggio di eliminare le fluttuazioni dovute ai transienti (nubi). 

Operazione congiunta solare-fossile: durante i periodi prolungati di assenza di calore solare, l'energia mancante è sopperita da combustibili fossili, con riduzione dei costi. Questi sistemi ibridi sono economicamente convenienti anche per potenze solari più modeste.

Costi e benefici 
L'elettricità da solare termo-elettrico è la più economica tecnica di produzione di energia solare oggi disponibile per applicazioni connesse alla griglia. Ampie opportunità sussistono per ulteriori riduzioni sostanziali dei costi:
Il costo unitario dell'elettricità prodotta (LEC) delle più recenti installazioni di 80 MWatt elettrici di Specchi parabolici lineari (SEGS) è dell'ordine di 240 Lit/kWh. Esso è 1/2 a 1/3 del prezzo dell'elettricità prodotta oggi da impianti foto-voltaici. 

Le Torri solari con accumulo di energia promettono efficienze di conversione superiori e investimenti iniziali inferiori. Una serie di studi internazionali ha indicato costi, con proiezione a breve termine, dell'ordine da 160 Lit/kWh a 240 Lit/kWh. 
Essi prevedono che, a medio termine (2010), l'elettricità prodotta avrà costi dell'ordine di 100 Lit/kWh. 
Concentratori parabolici indipendenti sono oggi competitivi per la produzione di energia in una nicchia ad alto costo per installazioni non connesse al settore. Si prevede che a termine potranno realizzare costi confrontabili con quelli delle torri solari su larga scala. 

Miglioramenti nel progetto potranno ridurre i costi di operazione e di manutenzione (O&M), basati sull'esperienza acquisita, del 30 al 50% per tutte le tecnologie. 
Il maggiore contributo al costo nei sistemi solari termici si identifica nella fabbricazione dei componenti solari, come ad esempio i concentratori, che rappresentano più del 50% del costo di un impianto solare termo-elettrico. Essi sono principalmente dovuti al piccolo volume di produzione attuale e rappresentano la principale barriera all'introduzione nel mercato di tale tecnologia. 

A tale riguardo:
Una domanda forte e sostenuta per sistemi solari permetterà sostanziali economie di scala che dovrebbe ridurne i costi di un fattore almeno quattro rispetto a quelli attuali. 
Nuove tecniche di fabbricazione dovrebbero ridurre i costi attuali almeno del 40% senza richiedere grossi capitali di investimento.
I sistemi di produzione termo-elettrica solare sono oggi una tecnologia largamente provata, con applicazioni commerciali dall'inizio degli anni 80. Specchi parabolici lineari sono oggi operativi con una potenza elettrica complessiva installata di 354 MWatt. Essi hanno generato ben 6 miliardi di kWh. Essi hanno dimostrato anche la longevità degli impianti, specchi ecc.
I costi effettivi e proiettati dalla fase iniziale fino alla realizzazione finale di sistemi maturi, basati su un insieme di semplici stime di costi e volumi di produzione futuri, sono stati prodotti da diverse Agenzie, come ad esempio il DOE Americano (1997) e dalla World Bank (1999). 
Le stime del DOE sono illustrate nella figura accanto. 


Questi sono i costi reali, ma ancora confrontati con i bassi costi tradizionali dei combustibili fossili. Si noti che, grazie a diversi programmi promozionali, si prevede che intorno al 2010 il costo del solare termo-elettrico avrà raggiunto il costo dei combustibili fossili 1998. 
Un fattore incentivante alla penetrazione a corto termine del solare termo-elettrico in Italia è il cosiddetto decreto Bersani. A decorrere dal 2002, tutti i produttori e gli importatori di elettricità dovranno immettere in rete un quantitativo di elettricità da Fonti Energetiche Rinnovabili (FER) pari al due per cento dell'energia prodotta (o importata) nell'anno precedente da fonti convenzionali, anche acquistando l'energia necessaria alla copertura della quota da altri produttori o dal Gestore della rete di trasmissione nazionale.

Il decreto assicurerà ai produttori che dovranno realizzare gli impianti alimentati da FER un'adeguata remunerazione degli investimenti, posto che tali fonti non siano ancora competitive rispetto alle tradizionali tecnologie di produzione. Il meccanismo di remunerazione si concretizza nel libero commercio di appositi certificati verdi, emessi a favore dei produttori da FER che ne hanno fatto richiesta. 

Tali produttori potranno quindi vendere i certificati verdi ad un prezzo, determinato da regole di mercato, ai soggetti in capo ai quali grava l' obbligo di acquisto.
Una recente proposta di direttiva Europea per l'uso di fonti rinnovabili nella produzione di energia elettrica - all'esame del Parlamento europeo nei prossimi mesi - fissa un traguardo specifico per ogni paese al 2010: per l'Italia, tale obiettivo è proposto nella misura del 15% escludendo l'idro di grossa taglia, il che equivale a un aumento di circa il 250% rispetto all' attuale contributo delle rinnovabili "non tradizionali", ovvero, in termini assoluti, ad un incremento di circa 25000 GWh di produzione annua in dieci anni, quindi una media annua di 2500 GWh/anno incrementali. Un impianto termo-elettrico pilota di 200 MWatt produce annualmente l'equivalente di circa 500 GWh.

Il solare termo-elettrico può rientrare anche nel meccanismo di incentivazione previsto dai fondi strutturali comunitari, in quanto specifico alle Regioni del Mezzogiorno (obiettivo 1), che godono delle condizioni ambientali di insolazione più favorevoli.

Il ruolo dell'ENEA nel Programma Solare Termo-elettrico 
Il potenziale tecnico del solare termo-elettrico è stato ampiamente provato. Il nostro obiettivo immediato è quello di aiutare l'industria nazionale ad utilizzare le possibilità di nicchie di mercato e nello stesso tempo, a più lungo termine, quello di migliorare la posizione competitiva della nostra industria nella riduzione dei costi dell'energia prodotta con questa tecnologia. 
Obiettivi ENEA nel solare termo-elettrico: 

 - Realizzare insieme all'industria un'azione dimostrativa a corto termine sul mercato della produzione energetica sia connessa che disconnessa dalla rete nazionale. 
 - Garantire il progresso tecnologico necessario all'espansione industriale nei mercati futuri 
Linee strategiche ENEA, in ordine di importanza: 
 - Sostenere le opportunità commerciali a breve termine 
 - Dimostrare i miglioramenti di qualità e di funzionalità dei componenti e di sistema 
 - Ridurre i costi 
 - Sviluppare sistemi e applicazioni innovativi 
 - Combattere lo scetticismo contro la diffusione del solare termo-elettrico 

Qualora la nostra industria non fosse sostenuta nella penetrazione nel campo internazionale, estremamente competitivo, della produzione innovativa di energia, essa perderebbe il vantaggio della inevitabile crescita del mercato delle energie rinnovabili. A lungo termine, saremmo forzati, anche in queste tecnologie, ad una pesante dipendenza estera. 
Attraverso le proprie professionalità l'ENEA opera quale promotore del progetto in rapporto con i maggiori operatori del settore, con l'industria e gli Enti Regionali, procedendo con criteri di ottimizzazione dei costi per i componenti e i sistemi di impianto, per raggiungere i livelli di competitività richiesti dal mercato. L'assegnazione ad ENEA di specifiche risorse è connessa all'esigenza di disporre di un volano per far decollare l'impegno dei diversi operatori.

Una volta assicurato un consistente mercato nazionale, continueremo a migliorare la tecnologia ed a sostenere l'industria nell'obiettivo di una produzione di massa a basso costo, necessaria per acquisire una posizione competitiva in un mercato in espansione, anche se ancora bisognoso di incentivi. Quando finalmente l'industria nazionale incomincerà ad entrare nel mercato non incentivato della produzione di energia, l'enfasi delle attività ENEA dovrà spostarsi allo sviluppo di nuove tecnologie innovative grazie ad attività di ricerca e sviluppo a medio e lungo termine. 
Le linee strategiche seguenti specificano il ruolo dell'Ente:
Linea strategica 1: Sostenere le opportunità commerciali a breve termine realizzando, come promotore anche finanziario, impianti dimostrativi di produzione energetica in quantità sensibile al fabbisogno Paese. La necessità più urgente è quella di realizzare a breve termine (3 anni) impianti dimostrativi allo scopo di stabilire i costi e la viabilità del solare termo-elettrico e di ridurre i costi degli impianti futuri. L'aumentato costo dei combustibili fossili e l'esigenza di ricorrere sempre di più alle energie rinnovabili e pulite sono potenti incentivi per un tale programma. In particolare si dovranno: 

 - Valutare le possibilità di potenziale commercializzazione. Questa attività dovrà essere condotta di concerto con l'industria sia elettrica che di costruzione degli impianti, e di concerto con le Regioni. 
 - Provvedere a creare società' operative per la realizzazione tecnico-finaziaria di impianti di produzione energetica assieme ad operatori industriali e alle Regioni 
 - Provvedere al supporto tecnico per permettere all'industria nazionale di progettare, vendere, costruire e rendere operativi impianti termo-elettrici solari in condizioni finanziarmente accettabili. 

Linea strategica 2: Dimostrare i miglioramenti di qualità e di funzionalità dei componenti e di sistema. I miglioramenti della qualità e della funzionalità dei sistemi attuali sono essenziali per raggiungere bassi costi di produzione. Questi miglioramenti vanno dimostrati su scala adeguata per convincere i potenziali utilizzatori, operatori ed investitori che il solare termo-elettrico è in grado di rispondere alle loro esigenze. Una tale strategia richiede continui miglioramenti dei componenti e nel sistema e può essere realizzata solamente con l'aiuto di un appropriato sistema di Ricerca e Sviluppo e successivi processi dimostrativi. Le attività ENEA si concentreranno su: 

 - Sviluppo di componenti e sistemi in partenariato con l'industria.
 - Sviluppo di sistemi ibridi per una penetrazione nei mercati emergenti. 
 - Sviluppo di "joint ventures" con l'industria per la dimostrazione di nuovi sistemi più promettenti. 
 - Sviluppo di piattaforme di prova per sostenere lo sviluppo, la valutazione e le prove a lungo termine. 
 - Risposte alle richieste dell'industri di consulenze tecniche. 
 - Identificazione delle nuove necessità tecnologiche e valutazione continua dei programmi industriali. 

Linea strategica 3: Ridurre dei costi. Al fine di assicurare l'accettabilità della tecnologia del termo-elettrico solare è necessario che sia l'investimento iniziale che i costi di operazione siano drasticamente ridotti. La costruzione e l'operazione di impianti dimostrativi commerciali dovrebbe permettere di raggiungere ambedue gli obiettivi. 
Linea strategica 4: Sviluppare sistemi e applicazioni innovativi. Il solare termico con concentratori offre possibilità interessanti nel campo delle applicazioni non elettriche, come la produzione di idrogeno, reazioni chimiche e calore per processi industriali. 
Linea strategica 5: Combattere lo scetticismo contro la diffusione del solare termo-elettrico. Portare sul mercato italiano tecnologie nuove non è cosa facile. Nel caso del solare termo-elettrico, molte delle barriere non possono essere superate solamente con argomenti di carattere tecnico. Tra essi, la riduzione del rischio per ottenere finanziamenti, la politica di incentivazioni fiscali e sul costo dell'energia prodotta, il riconoscimento delle ricadute benefiche per l'ambiente giocheranno un ruolo essenziale per assicurare che la tecnologia possa trovare la dovuta nicchia di mercato.

Attività Internazionali 
Le attività presenti nel campo del solare termo-elettrico in Italia sono ben più modeste di quelle all'estero. Basti menzionare a questo riguardo:
Il ruolo guida del DOE americano, che ha promosso lo sviluppo industriale americano nel campo, con una serie impressionante di impianti dimostrativi. Lo scopo dichiarato è quello di arrivare a 20 GWatt di termo-elettrico solare entro il 2020. Alcuni Stati (Arizona, Nevada e California) hanno introdotto benefici di vario genere per incrementare l'uso di energia solare. 

Le attività in Spagna, dove il CIEMAT ha operato per oltre un decennio il laboratorio dimostrativo della Plataforma Solar di Almeria e dove si stanno sperimentando a fondo le principali tecnologie del solare termodinamico con diversi impianti dimostrativi, a Torre centrale (2 impianti da 7.3 e 2.7 MW termici), Parabolici Lineari e a Parabola con motore Stirling. Il "Plan de fomento de las energias renovables", approvato dal Governo, ha l'obiettivo di realizzare per il 2010 almeno 8 centrali per una potenza complessiva di 200 MW, con una produzione di energia di 413 GWh/a. Per questo settore, il governo ha stanziato, per il periodo 1999-2006, contributi in conto capitale per 376 miliardi di Lire, contributi sulla energia elettrica prodotta per 39 miliardi di Lire ed incentivi fiscali ed altri incentivi per 69 miliardi di Lire. Il contributo in conto capitale è pari al 58% dell'investimento complessivo previsto, stimato in circa 640 miliardi ipotizzando un costo di impianto di 3.2 Miliardi a MW installato. 

La Grecia, con l'ausilio del programma EU-Thermie, è in procinto di realizzare un impianto SEGS di 50 MWatt elettrici a Creta. 
La Germania ha un ruolo industriale elevatissimo nei programmi spagnoli, greci e nei paesi mediterranei. Essa si vuole classificare come grande esportatore di tecnologie. 
I Paesi in via di sviluppo: sono in corso di realizzazione impianti in India (135 MWatt), Egitto, Marocco, Grecia, Giordania, ecc. In generale, la scelta è quella degli Specchi parabolici lineari (SEGS), che hanno già raggiunto lo stadio commerciale, con la coscienza che le Torri solari e i Concentratori parabolici indipendenti diverranno più convenienti economicamente un una fase successiva. 
E' quindi anche necessario che l'ENEA si accinga a tessere al più presto una fitta rete di effettive collaborazioni internazionali, che permettano di guadagnare il tempo perduto e aiutino a qualificare la nostra industria come fornitrice di installazioni nei paesi in via di sviluppo, con particolare attenzione al bacino Mediterraneo. 
Sono stati avviati contatti tra l'ENEA e il CIEMAT per la stipula di un accordo di cooperazione per accedere all'esperienza da essi accumulata con l'impianto di Almeria.

 

 

 


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