In Romania le industrie di lavorazione dell'oro sono accusate di riversare nei fiumi d'Europa grandi quantità di cianuro.
Tra i maggiori incidenti accorsi recentemente ricordiamo che più di 100.000 metri cubi di cianuro sono fuoriusciti dal bacino artificiale di Aurul a Baia Mare inquinando le acque del Danubio e del suo affluente Tisza che scorrono attraverso Romania, Ungheria e Serbia.
Il progetto Aurul fa parte di una joint venture tra la società rumena Aurul SA e l'industria australiana specializzata nella lavorazione dell'oro Esmeralda Exploration Ltd. che ha reso noto che gli impianti, in seguito al disastro, sono stati completamente revisionati prima di ritornare a regime, con il sostegno del governo e delle autorità ambientaliste. Tra le misure di sicurezza è stata installata, come precauzione aggiuntiva, un'unità di depurazione del cianuro.
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