|
Il commissario per l'Ambiente della Comunità Europea, Margot Wallstrom, ha deciso di accollare le spese e la gestione del riciclo dei materiali di scarto provenienti da apparecchiature elettriche ai produttori stessi. Questo perché nel contesto dei rifiuti urbani i materiali elettrici sono fonte di metalli pesanti, difficili da smaltire, e di inquinanti organici. Provengono principalmente da frigoriferi, lavastoviglie, computer, elettrodomestici di piccolo taglio e giocattoli, senza considerare che alcuni di essi possono contenere sostanze dannose all'ambiente, per esempio i ritardanti al fuoco conosciuti sotto il nome di PBB e PBDE che saranno del tutto vietati solo entro gennaio 2008.
Nel 1998 la Comunità Europea ha prodotto ben sei milioni di tonnellate di rifiuti di questo genere e l'iniziativa a livello europeo è il primo passo verso una produzione e un consumo sostenibile.
Per le industrie le spese da sostenere per il riciclo appaiono ancora troppo elevate, sebbene dai calcoli presentati dalla Comunità Europea si tratterebbe di aggiungere l'uno per cento ai costi di produzione.
Ricordiamo che il 90% di questi rifiuti vengono mandati all'inceneritore senza pre-trattamento e ciò rappresenta un grave problema ambientale, considerato anche il fatto che ogni cinque anni questi scarti aumentano del 28%.
|
