L'era informatica non è riuscita diminuire il consumo della carta nel mondo è quello che evidenzia il rapporto del Worldwatch Institute "State of the World 2000".
La domanda nel 2010 dovrebbe crescere del 31%, di pari passo con il grado di benessere economico. L'Italia è al settimo posto nella graduatoria di consumatori di carta, nel 1997 ne ha divorata 10 milioni di tonnellate. La carta destinata all'imballaggio riguarda è il 48% del totale, mentre alla stampa e alla scrittura è dedicato il 30% della produzione.<P>
Le fasi di lavorazione della carta comportano delle conseguenze a livello ambientale preoccupanti: erosione del suolo, biodiversità a rischio per la distruzione delle foreste, smaltimento degli scarti, rilascio di diossina dalle fabbriche del Nord America e della Russia, degrado biologico delle acque fluviali di Cina e India, consumo energetico. Uno dei processi più a rischio è la "sbiancatura" della carta con emissioni di numerosi inquinanti.
Il Worldwatch Institute avverte, in questo modo, che occorre promuovere materiali alternativi e una migliore gestione dei processi produttivi attuali, tenendo d'occhio anche il contributo del settore del riciclo
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