C'e' anche tutta la zona intorno alla citta' del Vaticano, a Roma, fra quelle a rischio elettrosmog: lo rivelano i risultati del monitoraggio effettuato a Roma su 200 abitazioni e numerose scuole romane dal 2 al 14 aprile da Guido Santonocito, referente del WWF per l'elettrosmog.
Intanto nuove evidenze scientifiche, espresse in recenti convegni in Italia, confermano i timori degli ambientalisti: in una recente comunicazione del prof. Stanislaw Szmigielski dell'Istituto Militare di Epidemiologia di Varsavia si da evidenza scientifica di disturbi a carico del sistema cardiocircolatorio causati da esposizione a radiofrequenze a bassa intensitą, mentre un esperimento condotto presso il laboratorio di biomatematica dell'Universitą del Kansas, in collaborazione con CNR e ISPESL, ha evidenziato le alterazioni funzionali e citomorfologiche di cellule umane "in vitro" causate dall'esposizione al campo magnetico di intensitą paragonabile al limite attualmente in vigore (100 microtesla).
A proposito del recente monitoraggio realizzato a Roma, realizzato con la stessa strumentazione impiegata dalla ASL e dall'ISPESL, Guido Santonocito ha dichiarato: "Nel quartiere Aurelio (Viale Vaticano) sono stati rilevati livelli allarmanti di inquinamento elettromagnetico, fino a 6-8 volt/metro nelle abitazioni e tra 20 e 30 nel terrazzo condominiale ma desta preoccupazione anche la situazione dell'Ospedale San Carlo, in Via Aurelia, con picchi di 7,5 volt/metro sul terrazzo.
Nella scuola Leopardi a Monte Mario i limiti erano nuovamente fuorilegge (8 volt/metro), tanto e' vero che la classe pił esposta e' stata spostata in biblioteca. I due grossi impianti dovranno essere abbattuti entro il 15 settembre, secondo un'ordinanza del TAR del Lazio, sempreche' i due gestori non decidano di prolungare i tempi con un pretestuoso appello al consiglio di Stato". Sono disponibili i dati, in dettaglio, del monitoraggio.
Fonte WWF
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