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Inquinamento chimico delle acque

 

Dalla stampa locale, un nuovo caso di inquinamento chimico delle acque. Nel quartiere di San Felice di Asti da alcuni mesi nei pozzi privati sono state riscontrate contaminazioni da cromo esavalente e solventi clorurati.
In proposito pubblichiamo un approfondimento sul tema a cura del dottor Antonio Tedesco
responsabile del sito di Ecotossicologia
http://space.tin.it/scienza/jnpht/
naturedr@tin.it - ecotossicologia@tiscalinet.it

L'inquinamento dell'acqua da parte di sostanze chimiche è un problema delle nazioni più sviluppate, che per le crescenti esigenze dell'industria e dell'agricoltura hanno scoperto e prodotto nuove sostanze, in genere sostanze derivate da idrocarburi: plastiche, pesticidi, erbicidi e quasi sempre non biodegradabili.
Queste sostanze, in base alla loro concentrazione sono tossiche per l'organismo, e la loro pericolosità può aumentare dalla reazione con altre sostanze presenti nell'acqua.
Se avviene una contaminazione delle acque superficiali e delle falde sotterranee, attraverso gli scarichi industriali e le irrorazioni agricole è probabile che tracce più o meno consistenti di queste sostanze possano essere presenti nelle acque prelevate per essere destinate all'uso alimentare; e che quindi possano in teoria combinarsi con il cloro, usato negli acquedotti contro i batteri, formando idrocarburi e composti organici clorurati..

Il tricloroetilene ad esempio è un solvente clorurato molto usato nell'industria meccanica per il lavaggio di attrezzature per lavorazioni meccaniche; e sono noti i danni che esso procura al fegato ed i disturbi conseguenti alla esposizione ai suoi vapori : nausea, svenimento, debolezza, paresi facciale.
Per quanto riguarda il cromo esavalente, è usato prevalentemente nell'industria chimica, e da ricerche effettuate in Liguria su un industria locale sembra che gli operai più esposti alla lavorazione del cromo (acidificazione, lisciviazione ) abbiano un rischio maggiore di quattro volte di contrarre un tumore.

Un altro uso del cromo esavalente è nella preparazione di imballaggi, per i quali una nuova direttiva è in uso da poco tempo: "E' vietato immettere sul mercato imballaggi o componenti di imballaggio, ad eccezione degli imballaggi interamente costituiti di cristallo, con livelli totali di concentrazione di piombo, mercurio, cadmio e cromo esavalente superiore a:
a) 600 parti per milione (ppm) in peso a partire dal 30 giugno 1998;
b) 250 ppm in peso a partire dal 30 giugno 1999;
c) 100 ppm in peso a partire dal 30 giugno 2001. "
Fonte GEVAM.
 

 

 

 


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