Il particolato atmosferico sospeso nell'aria è un rischio pervasivo globale coinvolto nella genesi di patologie polmonari e cardiovascolari.
Pur essendo gli effetti di una prolungata esposizione all'inquinamento atmosferico ben caratterizzati rispetto alle funzioni polmonare e cardiovascolare, si sa relativamente poco dell'impatto del particolato sui processi affettivi e cognitivi.
Il sistema nervoso centrale può essere negativamente
colpito dall'attivazione di tipi di ossigeno reattivo e di percorsi che generano infiammazione legati all'inquinamento da particolato.
I ricercatori hanno quindi analizzato l'eventuale effetto dell'esposizione di lungo termine al particolato fine
,<2.5µm ( PM2.5 ) sui processi cognitivi, le risposte affettive, le citochine legate ad infiammazione dell'ippocampo e la morfologia neuronale.
Topi maschi sono stati esposti alternativamente a PM2,5 e ad aria filtrata per 10 mesi.
I topi esposti al PM2,5 hanno espresso risposte più simil-depresse
con squilibri nell'apprendimento spaziale e nella memoria, rispetto ai topi esposti all'aria filtrata.
Nei topi esposti a PM2,5 l'espressione delle citochine legate
all'infiammazione dell'ippocampo era elevata mentre la densità apicale delle spine dendritiche e le ramificazioni dendritiche erano rispettivamente diminuite nelle regioni CA1 e CA3 dell'ippocampo.
Tutti insieme questi dati portano a concludere che l'esposizione di lungo periodo al particolato, le polveri sottili, presente normalmente nelle maggiori città del globo,
può alterare le risposte affettive e squilibrare i
processi cognitivi.
Autori
L K Fonken, X Xu, Z M Weil, G Chen, Q Sun, S Rajagopalan and R J Nelson
Per saperne di più
http://www.nature.com/mp/journal/v16/n10/full/mp201176a.html
(MDN)
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