Elio e le Storie Tese
L'intervista
Un video documenta tutto: perfino Gianni Morandi è passato sotto il torchio di Rocco Tanica e di Elio che, in cerca di collaborazioni per il nuovo album, gli hanno concesso un provino in studio.
"La voce c'è
- è stato risposto al 're del fitness', come lo ha soprannominato la band di ingegneri scombinati - solo che dovresti lavorare di più sull'interpretazione. Magari ti richiamiamo noi..".
E Morandi, orecchie basse, ha atteso come un principiante che arrivasse la convocazione.
In 'Cicciput' (Aspirine/Hukapan) si ascolta la voce di Morandi in 'Fossi
figo', così come quella di Max Pezzali in 'Shpalman', di Paola Cortellesi in numerosi cori e di Enrico Ruggeri in 'Cani e i padroni di
cani'.
Non solo: anche Mauro Pagani interpreta se stesso in 'Pagano'. Marcette, rock alla
Elvis, note già ascoltate e campionamenti miscelano il tutto.
Insomma, un album che fa ridere, ma in un senso molto buono, e che racconta le manie, le follie, le idiozie e le profonde ingiustizie dell'epoca moderna. Con quel senso di assurdo e di tragicommedia che da sempre è il marchio di Elio e le Storie Tese.
Non a caso 'Budy Giampi', primo pezzo del disco, da ridere ha ben poco, visto che è contro la pena di morte, applicata ancora in molti Paesi al mondo. Si parte da un concetto base: il titolo, storpiato da
'bungee jumping, si riferisce alla disciplina sportiva da brivido che "potrebbe essere adottata come metodo di esecuzione per i condannati alla pena capitale - spiega serafico l'architetto Mangoni - Basta allungare leggermente la corda".
E lo humour nero finisce qui. Il motivetto rumeno parte con un testo di sostanza: 'La pena di morte, per me, non è giusta - ripete il ritornello - nonostante questo, però, vige/Un uomo non dovrebbe essere ucciso,
mai'. E alla fine spara a zero: "Se la giustizia ti giustizia/commette un'ingiustizia".
Ma in tutto questo caos, chi è Cicciput, che dalla copertina scruta il mondo con due occhi rotondi così? "E' l'angelo dei soldi evocato dal sensitivo Gianni
D'Auria", spiega Elio mentre in sottofondo si ascolta una improbabile quanto reale conversazione tra il veggente napoletano e una povera vittima. E lui, in maglietta rossa con le scritte cubitali 'Audace
boxe', raccontano a suon di paradossi l'Italia fotografata ai tempi di Forza Italia, dove nessuno riesce a scamparla.
Le donne? "Sono completamente pazze, oggi. Un sintomo? I
sabot, quelle ciabatte che fanno davvero schifo e costano milioni. Credeteci, sono brutte e per strada s-ciabattate!". Così l'Elio pensiero ne 'La follia della donna (parte I)'.
Gli uomini? "Vogliono tutti essere fighi e avere tante fighe - commenta Rocco Tanica - Noi giovani di Forza Italia questo problema lo sentiamo molto. L'aspetto è molto importante, e la prima impressione è quella che conta: cantiamo dunque l'inno dell'aspetto fisico e
piacevole'. Microfono a Gianni Morandi che, anche mentre canta, trattiene le risate.
"Questo pezzo è un lento stupendo - dice Elio - da ballare sulla mattonella, ecco perché lo canta Morandi che non invecchia mai, neanche esternamente".
E via, in un circo di parole e di battute, di feroci pensieri contro il consumismo e le false credenze. Nemmeno Carla Bruni si salva, già bersagliata da ogni parte per la sua recente partecipazione
sanremese. "Noi abbiamo la risposta italiana alla canzone di Carla Bruni - spiega il gruppo - E' 'La chanson'". Scritta un po' in francese, scimmiottando l'interpretazione della modella, un po' in serbo-croato; parte lenta, prosegue disco, per evocare la dance degli anni
Settanta-Ottanta, "quando tutti ci sentivamo più giovani".
Ma è all'ultimo brano che è destinato l'appello all'umanità: "Litfiba tornate insieme", perché "non conviene una carriera da Renzulli e da Pelù".
Al di là di problemi logistici - "doppio manager, doppio
catering, doppio ufficio stampa" - la spiegazione cristallina la fornisce
Faso: "Può capitare a tutti di lasciarsi, anche ai Beatles: si sono ritrovati una Yoko Ono che ha fumato il cervello a uno di loro. Va bene, ma se non c'è stata nessuna giapponese, allora perché lasciarsi?".
Incalza e conclude Elio: "La canzoncina può sortire due effetti: o tornano amici, o si incazzano tantissimo con noi. Corriamo volentieri questo rischio, ben sapendo che le battaglie per la libertà non si combattono da casa e che il comunismo non può essere sconfitto senza una mediazione operosa in un contesto illiberale di pacifismo ipocrita".
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