Ricercatori dell'Istituto Pasteur, coordinati da Patrice Courvalin, hanno studiato la resistenza degli enterococchi alla vancomicina scoprendo perché il meccanismo di
resistenza di questi batteri agli antibiotici si è propagato in modo così globale.
Fino ad oggi si riteneva che all'origine ci fosse solo l'uso
massiccio degli antibiotici: questo studio ha trovato che la diffusione della resistenza avviene indipendentemente dalla presenza di
antibiotici nell'ambiente circostante e persiste anche in loro assenza.
Nel corso degli ultimi decenni gli enterococchi sono diventati multiresistenti e la vancomicina rappresenta l'ultima spiaggia.
E' noto che i 7 geni della resistenza alla vancomicina sono portati da un elemento genetico mobile, trasferibile ad altri batteri.
Quando questi geni sono espressi, producono profondi cambiamenti nella parete batterica. A questo cambiamento, però, è legato un costo energetico molto elevato che porta un rallentamento dello sviluppo batterico.
L'attuale scoperta mostra che, in assenza di antibiotici, il meccanismo non ha quel costo energetico per il batterio resistente, e non ne penalizza le resistenze. Si conservano, in vitro come in vivo, le stesse caratteristiche come la rapidità di crescita, la capacità di colonizzare l'ambiente e l'attitudine a diffondersi.
Lo studio ha ricevuto il sostegno finanziario dell'Unione Europea.
Per saperne di più
Enterococco resistente agli antibiotici: si cercano nuove molecole (02/07/2002)
Institut
Pasteur- Paris
Fonte
Inducible expression eliminates the fitness cost of vancomycin resistance in enterococci, PNAS, vol 107, n° 39, p. 16964 – 16969, le 28 septembre 2010.
Marie-Laure Foucault, Florence Depardieu, Patrice Courvalin, and Catherine Grillot-Courvalin
Unité des Agents Antibactériens, Institut Pasteur, 75724 Paris Cedex 15, France
(MDN)
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