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Il titolo canta: contiene, in nuce, tutti gli elementi per carpire l’anima - la quintessenza - di questo meraviglioso cidì. Entusiasta e appassionato, canta anche il pubblico del Jazz Festival di Willisau, dove il disco è stato registrato dal vivo il 29 agosto dello scorso anno) |
(e poi dicono che gli svizzeri sono freddi...).
Dulcis in fundo, cantano - straordinariamente bene - le dodici canzoni che Richard Galliano, gran virtuoso francese del bandoneon, ha scelto per rendere omaggio alla magnificenza compositiva di Astor Piazzolla: il più grande dei “tangueros”, dai tempi eroici di Carlos Gardel. Le ha scelte sulla base delle emozioni provate nell’ascoltarle e nel riproporle, e questo condivisibilissimo criterio ci regala perle rilucenti come “Otoño porteño”, “Sur: Regreso al amor”, “Milonga del angel” e il solito, famosissimo, “Libertango”: già conosciuto una ventina d’anni fa nell’interpretazione futurista di Grace Jones. Le ha scelte per dar modo ai suoi sei giovani compagni d’avventura di confrontarsi con uno dei repertori più difficili del panorama musicale contemporaneo: che, per essere eseguito al meglio, richiede grande agilità di mani e sentimenti, e un enorme senso del ritmo, della danza, dell’improvvisazione. Tutte qualità che esplodono come fuochi d’artificio, in quest’ora abbondante di grande musica. |